Glossario

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DWIPA

 
(San.) - Un'isola o un continente. Gli Indù ne hanno sette (Sapta dwipa), i Buddhisti solo quattro. Questo è dovuto ad una malcompresa allusione del Signore Buddha che, usando il termine metaforicamente, applicò la parola dwipa alle razze dell'uomo. Le quattro Razze Radice che precedettero la nostra quinta erano paragonate da Siddharta a quattro continenti, o isole, che costellavano l'oceano della nascita e della morte - il Samsara.

ELEMENTI

 
(Eso.) - Titolo che i matematici greci solevano dare alle loro esposizioni sistematiche e razionali delle scienze matematiche, nelle quali si parte da proposizioni evidenti per dimostrare teoremi via via più complessi. Elementi per antonomasia sono quelli di Euclide che formarono il primo libro di testo per lo studio della geometria e della aritmetica. Oggi, in senso più ampio, si dicono "elementi" le sostanze semplici di cui sono formati i corpi. Gli antichi ne conoscevano cinque : etere, fuoco, aria, acqua e terra. Poi si scoprirono il carbonio,, lo zolfo, l'oro e l'argento. Gli Egiziani scoprirono il rame, cui fecero seguito ferro, piombo, stagno, ecc. Si deve agli alchimisti la scoperta dell'arsenico, del bismuto, dello zinco, del bario e del fosforo. Nel XVIII secolo inizia la chimica vera e propria, seguita dalla spettroscopia, poi dalla radioattività ed infine dagli elementi artificiali. Gli Elementi sono i "figli della necessità", termine con il quale Paolo chiama gli Esseri Cosmici invisibili. Gli elementi primari sono sette; fino ad oggi ne sono apparsi solo cinque, quelli già conosciuti dagli antichi, altri due appariranno nelle prossime due Razze. Essi sono gli Dei immortali che danno la nascita e la vita a tutto. Metafisicamente ed esotericamente, in Natura vi è un solo elemento, alla cui radice è la Divinità. Gli Elementi Primari sono il velo della Divinità. Da essi derivano gli altri sub-elementi, individuati dalla fisica e dalla chimica. In Occultismo, Elemento significa rudimento. Quando è usato in senso metafisico significa Uomo divino, contrapposto al mortale. In senso fisico significa la Materia incoata nella sua prima condizione indifferenziata, o stato Laya. Gli Elementi del Creato sono di sette qualità : cosmico, terreno, minerale, vegetale, animale, acqueo, umano; ognuno di essi ha un aspetto fisico, uno psichico ed uno spirituale. Simbolicamente, i quattro elementi più noti vengono presentati sui bracci di una croce. Dal punto di vista astrologico, a ciascuno dei quattro elementi primordiali sono associati tre segni dello Zodiaco : Fuoco = Ariete, Leone, Sagittario Aria = Gemelli, Bilancia, Acquario Acqua = Cancro, Scorpione, Pesci Terra = Toro, Vergine, Capricorno. Simbolicamente, i quattro elementi sono rappresentati da un triangolo equilatero in posizione diversa : Fuoco = Triangolo equilatero con il vertice verso l'alto Acqua = Triangolo equilatero con ilo vertice verso il basso Aria = Come il Fuoco, annullato da una barretta trasversale Terra = Come l'Acqua , annullato da una barretta trasversale L'unione dei quattro elementi si rappresenta con il cosiddetto Sigillo di Salomone, o Stella di Davide. Secondo Omero, gli elementi sono rappresentati da Giunone attaccata al cielo con una catena che fa capo ad una mano che esce da una nuvola, e delle pietre attaccate ai piedi in modo che un piede dia più in basso dell'altro : Giunone simboleggia l'aria, la catena il fuoco, la pietra appesa al piede più alto simboleggia l'acqua, il piede più basso la terra. La mano che sostiene Giunone è Giove da cui, quale signore del cielo, dipendono e sono governati gli elementi.

HABEL

 
(Eb.) - Volgarmente detto Abele, è uno dei figli di Adamo, fratello di Ka-yin (Caino) e di Seth. Ma Adamo Rishun è lo Spirito Lunare ed i suoi figli sono le prime tre Razze Radice. Habel, poi, essendo Adamo=JeHovah, è lo stesso che Hovah, ossia la parte femminile di Geova.

SOTTORAZZE

 
(Eso.) - Come è noto, nel Sistema Solare, ogni corpo celeste evolve attraverso una Catena planetaria che comprende sette globi. In ogni globo, l'umanità evolve attraverso sette Razze Radice, o sette cicli, ciascuna delle quali, a sua volta, si articola su sette sottorazze. Ciascuna sottorazza è guidata da un Bodhisattva umano ed ha una durata di circa 800 mila anni solari.

GIOVE

 
- Dalla stessa radice del greco Zeus, è il più grande Dio degli antichi Greci, è stato adottato anche da altre nazioni, con nomi diversi : Jupiter-Aerios; Jupiter-Ammone (Egitto); Jupiter Bel-Moloch, il Caldeo; Jupiter-Mundus, Deus Mundus, "Dio del Mondo"; Jupiter-Folgore, "il Folgorante", ecc. Il suo nome romano è Jovis, genitivo di Juppiter, che deriva da Dieu-Pater ed è quindi simile nel significato al vedico Dyauh-Pitar. Dyeu e dyauh si legano alla radice div (che richiama la luminosità del cielo) e dà, in sanscrito, la forma deva, da cui il latino deus e l'italiano Dio. Nel tempo le due divinità, Zeus e Juppiter, si sono differenziate, dando luogo a culti separati. Giove, tuttavia, non è nè l'uno nè l'altro, ma il trasferimento nella cultura letteraria occidentale di un dio greco-romano, massima divinità pagana, fuori dal piano delle esperienze religiose autenticamente antiche. Esotericamente è il Logos greco, figlio di Kronos-Saturno, maschio-femmina, chiamato la "Bella Vergine". Egli assume la forma di cigno, per possedere Leda; ciò facendo imita Brahma, Seb ed altri, nell'allegoria dell'Uovo del Mondo, il grande mistero. Secondo Pitagora e Platone, poi, Giove non è il Dio più alto. Giove di Dodona, il romano Jupiter Mundus, includeva in sè i quattro elementi ed i quattro punti cardinali. Giove Aerius era Pan, Giove Ammone e Giove Bel-Moloch erano la Natura Cosmica, lo Aether che comprende ed è preminente su tutti gli elementi. Giove Pluvio mandava il suo simbolo sotto forma di pioggia. Ma Giove, oltre ad essere il nome di uno dei pianeti sacri, è anche il Dio che dà il nome al quinto giorno della settimana (Giovedì). Durante i Misteri Orfici, Zeus veniva chiamato "Fanciulla immortale" e veniva rappresentato con due mammelle. Zeus che guida i figli di Cronos nella lotta contro i Titani è, in un certo senso, la lotta fra l'uomo interno spirituale e l'uomo di carne. Talvolta il Polo Nord viene chiamato il Trono di Giove. I due serpenti attorcigliati attorno alla verga sono considerati simboli fallici di Giove ed altri Dei, che si trasformavano in serpenti per sedurre delle Dee. Tale spiegazione exoterica, tuttavia, è per i profani; esotericamente, essi rappresentano il bene ed il male, la magia bianca e quella nera. In India, il pianeta Giove è chiamato Brihaspati ed ha valore numerico 1065, come Geova o Jve. Brahma precipitato sulla terra da Bhagavan e Giove da Crono, sono simboli di razze umane. La caduta dei Logoi, o Demiurghi, dall'elevata posizione a quella più bassa, è la maledizione di incarnarsi sulla Terra, fatto inevitabile nella Scala dell'Evoluzione Cosmica. Giove-Giunone è un Dio androgino come Osiride-Iside, Brahma-Vach, Je-Hovah. Sul pianeta Giove le stagioni hanno variazioni minime e durano dieci volte quelle della Terra. Esso è il più grande del Sistema Solare, ed è il quinto in ordine di distanza. È conosciuto dalla più lontana antichità perchè la sua luminosità è seconda solo a quella di Venere. Fa un giro sul suo asse in meno di dieci ore, ha un'atmosfera composta prevalentemente di idrogeno ed una temperatura superficiale di circa -130. Ha molti satelliti e fu chiamato dagli astronomi ellenici Faethon, che significa "splendente". I Babilonesi lo chiamavano Mulu-Babbar, ossia "stella bianca". Il suo simbolo astrologico assomiglia al numero quattro, ed è composto da una croce più una mezzaluna. Secondo Seneca, il mondo esce da Giove e vi ritorna alla sua fine. Per quanto concerne le Razze Umane, Crono regnò sulla Seconda, Saturno sulla Terza, Giove sulla Quarta. Giove è figlio di Saturno e di Opi, o Rea, che lo sottrasse alla voracità del padre. Affidato a due Ninfe, fu nutrito dalla capra Amaltea. Da adulto, fece vomitare al padre i figli che aveva divorato e lo cacciò via dal cielo. Diventato il supremo, divise il mondo in tre parti : riservò a sè il Cielo, affidò le Acque a Nettuno e l'Inferno a Plutone. Governava tutto dalla cima del Monte Olimpo, seduto sul suo trono, con gli Dei che lo attorniavano e lo servivano. Teneva lo scettro nella mano sinistra ed aveva un'aquila nella mano destra, a fianco del trono vi erano due urne, è vestito di bianco e porta una corona in testa. A lui erano consacrati il faggio e la quercia, mentre il fulmine era la sua arma preferita. Tutta la simbologia sopra menzionata è di facile lettura : il segno del comando, la superiorità, il bene ed il male, ecc.

FRASSINO

 
(Occ.) - Il frassino comune è uno dei più grandi alberi d'Europa, non teme la vicinanza di altri alberi che, invece distrugge appropriandosi del loro alimento con le sue radici, che ampiamente distende, tanto da essere paragonato ad un tiranno che si compiace di vedere tutti soffrire e morire attorno a lui, senza che gli manchi alcunché. Per gli Scandinavi è l'Yggdrasil, l'Albero che regge il mondo, un albero molto sacro. Per Esiodo è l'origine della razza umana dell'Età del Bronzo. Per i Greci è l'Albero Celeste.

RONDE E ANELLI

 
- Termini adoperati dai Teosofi per spiegare la cosmogonia Orientale. Sono usati per indicare i diversi cicli evolutivi nei Regni Elementali, Minerali, ecc. nel corso dei quali la Monade passa su ciascun globo. Il termine Ronda è usato solo per indicare il passaggio ciclico della Monade attorno alla catena completa dei sette globi. Generalmente parlando, i Teosofi adoperano il termine "anello" come sinonimo di ciclo sia cosmico che geologico, metafisico o di qualsiasi altra natura. Un Kalpa Solare contiene 7 Kalpa; un Kalpa, o Mahayuga, o Giorno di Brahma, ha la durata di 14 Manu, 4.320.000.000 anni solari. Esso si divide in 7 Ronde, la cui singola durata è di 617.142.857 anni solari (Manvantara + Pralaya). Sette Ronde formano una Catena Planetaria, e ciascuna Ronda contiene 7 Globi. Ciascun globo contiene sette periodi dell'umanità. Una Ronda è l'evoluzione in serie della Natura materiale nascente, dei sette globi della catena planetaria, con il loro regno minerale, vegetale, animale e poi umano. Quando l'evoluzione ha percorso l'intero ciclo dal Globo A al Globo G, la Ronda è compiuta e termina. Ogni Ronda è la ripetizione della precedente su un livello più elevato; quando si ritorna al punto di partenza si perviene ad un grado superiore negli stati di coscienza. Il lavoro di ciascuna ronda è affidato ad un gruppo diverso di Creatori, o Architetti, come avviene per ciascun globo. Per quanto concerne il nostro pianeta, è interessante osservare come la Prima Ronda abbia sviluppato il Fuoco (che non è ciò che intendiamo noi, oggi, con questo termine), la Seconda l'Aria, la Terza l'Acqua, la Quarta la Terra. Nella Prima Ronda, l'essere umano era una pietra, nella Seconda una pianta, nella Terza un animale, nella Quarta un uomo. Al termine della Settima Ronda della Catena planetaria terrestre, non ci sarà più il "tempo" perchè la Terra sparirà e non rimarrà alcuno che continui a misurarlo. Avverrà il Pralaya, la dissoluzione periodica e si avrà un arresto della vita cosciente. Talvolta si dà al Globo il nome di Ronda; in questo caso essa assume il nome di Grande Ronda (un Mahakalpa). Ogni Ronda planetaria ha inizio con un Manu radice e si conclude con un Manu semenza. Una Ronda umana, lungo la catena planetaria, corrisponde ad un Manvantara Maggiore. Le Ronde e le Razze trovano corrispondenza nell'Apocalisse con i Tuoni, i Suoni, le Vocali; si parla anche di sette Re, cinque dei quali son già passati, mentre nel Levitico si parla di sette Sabba. Le sette volte sette della vita della Fenice sono una allusione ai 49 Manu (7 ronde x 7 globi). L'applicazione delle Ronde e delle Razze fatta dagli Ebrei, copiando dai testi precedenti, è completamente errata; essa, infatti, porta l'età dell'universo a 49.000 anni solari, poiché è caduta nella trappola dei dati exoterici diffusi dai Brahmini. Durante l'intervallo fra una Ronda e l'altra, il globo e tutto ciò che esso contiene, rimane in statu quo. Il fatto che in una Ronda non si trovino tracce della Ronda precedente è dovuto al rinnovamento delle forme, dei tipi e delle specie che ogni Manvantara porta con sè.

SAKWALA

 
(San.) - Questa è una bana o "parola" pronunciata da Gautama Buddha nelle sue istruzioni orali. Sakwala è un sistema di mondi o, meglio, di sistemi solari di cui, nell'universo, c'è un numero infinito, ed indica quello spazio verso il quale si espande la luce di ogni sole. Ogni Sakwala contiene terre, inferni e cieli (che in Occultismo significano sfere di bene e di male; la nostra terra è considerata come l'inferno); raggiunge il suo massimo splendore, quindi decade e, infine, è distrutta da periodi regolarmente ricorrenti in forza della legge una ed immutabile. Il Maestro insegnò che sulla terra c'erano già stati quattro grandi "continenti" (la Terra degli Dei, la Lemuria, la Atlantide e l'attuale "continente" della Dottrina Segreta diviso in cinque parti), ed altri tre che devono ancora comparire. Buddha disse che i primi continenti "non comunicavano l'uno con l'altro", un'affermazione che dimostra come egli non parlasse degli attuali continenti già conosciuti ai suoi tempi (poiché Patala, o l'America, era perfettamente nota agli antichi scienziati Indù), bensì delle quattro formazioni geologiche della terra, con le quattro distinte razze-radice che erano già scomparse.

RA'HMIN

 
(Eb.) - Un altro nome di Seth, uno dei figli di Adamo. Secondo la Kabbalah , infatti, le "anime scintille" contenute in Adamo Kadmon entrarono in tre sorgenti, a capo delle quali erano i suoi tre figli. Così, mentre l'"Anima scintilla" (o Ego) chiamata Chesed entrò in Abele, Geboorah entrò in Quai-yin (Caino) e Ràhmin entrò in Seth; e questi tre figli furono divisi in sette specie umane, chiamate "le radici principali della razza umana".

SERPENTE

 
(Eso.) - Per gli antichi, l'Uno ed il Drago erano espressioni usate con riferimento ai Logoi, le Entità più elevate di ogni cosmogonia. Drago e Serpente sono sinonimi, ed entrambi i nomi possono esseri usati per designare la Luce Astrale, ossia la Saggezza del Caos. La filosofia arcaica, partendo dalla Perfezione Universale eterna, segue il processo dell'evoluzione naturale e perviene al concetto di Materia e di Male come necessità, aspetto di un mondo duale nel quale l'essere umano è costretto a vivere. La trasformazione di Serpente in Diavolo è merito di alcuni di quei Padri Cristiani ignoranti, o in male fede, che enfaticamente vengono chiamati Padri della Chiesa. All'origine, il Serpente rappresentava la Saggezza Divina e la Perfezione, fondamento della Rigenerazione psichica e dell'Immortalità. Per Ermete il serpente era il più spirituale di tutti gli esseri, per Mosè (allievo di Ermete) era altrettanto, per gli Gnostici era l'emblema delle Sette Gerarchie dei Creatori Settenari o Planetari. Per gli Indù, Shesha o Ananta, è l'Infinito, un nome di Vishnu ed il suo primo Vahan sulle Acque Primordiali. Questo "letto di Vishnu" è un'astrazione allegorica che simboleggia il Tempo infinito nello Spazio illimitato che contiene il Germe dell'Universo manifestato; l'Ofis gnostico contiene lo stesso triplice simbolismo delle sue sette vocali. Successivamente avvenne una distinzione fra il Serpente buono e quello cattivo, Agathodaemon e Cacodaemon; il primo è la personificazione della Saggezza divina in campo spirituale, il secondo è il Male sul piano della materia. Non dimentichiamo che la materia è spirito grossolano e lo spirito è materia sublimata; pertanto, la divisione di buono e cattivo, di bene e male, di serpente buono e cattivo, è solo funzionale alla dualità del mondo manifestato, ma essenzialmente le due cose sono una. Gesù disse: "Siate saggi come serpenti", ma è stato smentito dai Padri della Chiesa, che avevano forti interessi a creare la figura del diavolo. Lo spirito di Dio che si muoveva sulle acque era rappresentato dappertutto da un serpente fiammeggiante che alitava fuoco e luce sulle acque primordiali; la materia cosmica veniva rappresentata come un serpente che si mordeva la coda; l'Aitareya Brahmana chiama la Terra "Sarparajni", ovvero la Regina Serpente. Com'è noto, tutti i simboli almeno sette chiavi di lettura, ed essendo il serpente uno dei glifi più potenti, se ne potrebbe parlare per centinaia di pagine. In genere la chiave più elevata è in mano agli Iniziati, quella più bassa viene regalato al volgo. Ed il significato più basso che alla fine è stato dato al serpente è quello fallico, persino nell'episodio di Adamo ed Eva. Nell'alto Egitto, nel tempio di Philae, veniva creato un uovo con argilla ed altre sostanze: da esso usciva la "cerasta", o vipera cornuta. Qualcosa del genere avviene anche nei templi indù, dove a nascere dall'uovo è il cobra. Ma anche il Dio creatore esce dall'uovo (Kneph), mentre per gli Ebrei la Divinità si presenta come Serpenti volanti (Mosè nel deserto). Orphio-Christos è il Logos degli Gnostici, mentre per i Protestanti l'allegoria del Serpente di ottone e dei Serpenti di fuoco ha un rapporto diretto con il mistero di Cristo e della Crocifissione. Nella simbologia dell'Egitto, l'Uovo ed il Serpente erano inseparabili Secondo gli Ofiti, l'umanità dev'essere grata al serpente che, insegnando ad Adamo a mangiare i frutti dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, gli permise di innalzare il suo essere, contribuendo ad elevare il livello dell'umanità. Nella antichità, i Serpenti erano i Saggi, coloro che custodivano il Mistero dei Misteri che celava i segreti del Tempo e della Immortalità. Il cambio di pelle del serpente è l'immagine più immediata di ciò che deve avvenire in chi sceglie di lasciare la via del quotidiana per accedere a quella dei Misteri: si lascia una vita (si muore in quella vita) per intraprenderne una nuova (si nasce in una nuova vita). Albero e Serpente erano immagini divine; il primo, con il tronco rovesciato, i suoi rami, le sue foglie, le sua radici, stava a simboleggiare lo sviluppo seguito alla creazione; il secondo, collocato nell'Eternità, rappresentava il Logos nato dal Cielo. E c'è voluta tutta la perversa fantasia della Chiesa di Roma per degradare questi simboli fino al livello attuale. Draghi e Serpenti dell'antichità avevano tutti sette teste, una per ogni razza, e sette capelli per ogni testa, un capello per ogni sottorazza. Il Serpente akkadiano aveva sette teste, tante quanti sono in Principi in Natura e nell'Uomo. Il coccodrillo, equivalente del drago e del serpente presso gli Egizi, era simbolo bivalente del Cielo e della Terra, sacro ad Osiride ed Iside; esso trainava il vascello del Sole. Per gli Gnostici, Agathodaemon e Kakodaemon erano i due aspetti del Logos, la dualità del nostro mondo. Per gli Egizi, il "serpente vero e perfetto" era quello che portava le anime dei defunti credenti alla terra promessa, attraverso il Mar Rosso, proteggendole dai serpenti del deserto (i Reggenti delle Stelle). Per gli Ebrei, il serpente era il Dio dalle sette lettere (Jehowah) che poi troviamo nell'Apocalisse come Serpente dei Sette Tuoni, cui si deve la pronuncia delle sette vocali. E tutto può essere riportato all'India dei Naga. Nella magia siro-caldea Ophios ed Ophiomorphos costituivano un tutt'uno nello Zodiaco, in corrispondenza del segno androgino Vergine-Scorpione. Per gli Gnostici, Ophios-Christos è il Serpente prima della caduta, Ophiomorphos-Chrestos è il Serpente dopo la caduta. Jehowah si trasforma in Serpenti Ardenti per mordere coloro che lo offendono ed anima il Serpente di Rame per risanare quelli che ha morso. Samaele è il capo dei Demoni e nel Talmud è rappresentato come un serpente con dodici ali (i dodici mesi dell'anno). Il serpente è stato sempre il simbolo della Saggezza, e trovarlo associato ai demoni dovrebbe far riflettere molti "esperti". Nel Kalevala, Ahti (lo Stregone, il Male) lotta contro Lamminkainen (il Dragone, il Mago Bianco): entrambi sono serpenti. Tutte le divinità guaritrici, datrici di salute, sono raffigurate come serpenti. Nelle Upanishad, la Scienza della conoscenza occulta è trattata come Scienza dei Serpenti, mentre i Naga del Buddhismo exoterico sono "le creature favolose della natura dei serpenti". Il Serpente dell'Eternità e della Saggezza Assoluta abita sotto l'Albero Macrocosmico, il Serpente della Sapienza manifestata abita sotto l'Albero Microcosmico. Per la Chiesa di Roma, il serpente è simbolo della materia e del male ma, il che è peggio, è anche simbolo della donna, considerata il peggior male possibile. Quanto ha nociuto tutto ciò alla donna ? Quanti danni materiali e morali le ha procurato ? Presso gli Egizi, il Serpente con due gambe era un modo per rappresentare uno Ierofante, un Iniziato; il Serpente, l'Albero della Conoscenza, l'Albero della Vita, sono simboli che provengono dall'India antica. Gli Angeli caduti nella generazione sono chiamati Serpente; il Serpente del Genesi, il tentatore di Eva, è il Padre dell'umanità spirituale, il suo benefattore. È il Messaggero di Luce, brillante e radioso, Lucifero, che aprì gli occhi all'automa creato da Jehowah. Esso non ha nulla a che fare con il mondo fisico, ma solo con quello spirituale: è il simbolo della conoscenza del Bene e del Male. È solo attraverso l'idolatria che se ne è fatta una falsa divinità. Esso è il Serpente dell'Eternità e della Conoscenza, lo Spirito Manasico che è sopra e dentro l'uomo. Il Serpente è l'Iniziatore, e Serpenti sono chiamati coloro che "ridiscesero, insegnarono ed istruirono la Quinta Razza". Serpenti venivano chiamati i cicli siderali e tropici, il percorso del Sole ai tropici, la Via Lattea, la Luce Astrale e molte altre cose. Questa molteplice simbologia ha tratto in inganno molti studiosi, creando in loro grande confusione, impedendo loro di individuare il glifo esatto, corrispondente all'argomento trattato. Anche i Poli celesti sono talvolta presentati come Serpenti, mentre l'Universo manifestato è sempre rappresentato da un serpente che si morde la coda. Il Serpente è sempre stato il simbolo dell'Adepto, dei suoi poteri di immortalità, della sua sapienza divina. Esso è lo Spirito di Sapienza occulta sulla Terra, antagonista di tutte le illusioni mondane, passeggere, ivi comprese le religioni dogmatiche ed ecclesiastiche. L'antica cripta egizia era chiamata "la tana del serpente", identico nome con il quale, nell'antico Messico, si chiamava il passaggio sotterraneo che, si diceva, terminasse alle radici del cielo. Presso i Quetzo-Cohuatl, i sacerdoti chiamavano sè stessi Hivim e Serpenti; le caverne dei Rishi, le dimore di Tiresia e dei veggenti greci, erano modellate a guisa delle tane dei serpenti indù, quelle dei Naga. I Serpenti sconfitti dai loro uccisori sono il simbolo del principio turbolento che caratterizza il Caos e viene vinto dalla Luce. Quello che per gli Gnostici era Sophia, la Sapienza, per gli Ebrei diventa Azazel, il capro espiatorio del peccato di Israele. Nello Zohar, gli Uccelli che ispirarono Balaam sono in realtà Serpenti volanti, Saggi, Adepti, la cui scuola aveva insegnato i misteri della profezia. Nehhashim erano detti i lavori dei Serpenti, svolti dai maghi, circondati dalla Luce del Serpente Primordiale, la Luce Astrale. E per quanto riguarda la parabola sul lavoro, si parla dei Misteri del Serpente del Grande Mare. In tutte le metafore antiche, sia astronomiche che cosmiche, teogoniche o fisiologiche, il Simbolo fu sempre guardato come un simbolo divino. Nel Talmud è il Principe della Acque, che ha sotto di sè sette Spiriti subordinati; nel Siphra Dzenioutha, la Forza creatrice disegna la sua creazione a spirale, in forma di serpente, e tiene la coda in bocca con l'eterno significato del serpente che si morde la coda: il Circolo della Sapienza nella Infinità. Il seme dei Serpenti era il seme prodotto dal Karma e dalla Saggezza Divina. Nella mitologia greca, Zeus è rappresentato come un Serpente, il tentatore intellettuale dell'uomo che, nel corso della sua evoluzione ciclica, genera Bacco, il Dioniso solare, che sarà poi il Salvatore dell'uomo. Ed il simbolo viene trasferito nello Zodiaco, dove lo troviamo come costellazione dell'Idra. Negli U.S.A., Stato dell'Ohio, vi è il Tumulo del Grande Serpente, che non è una tomba, ma la rappresentazione simbolica del mondo: il Serpente (Ciclo del Tempo) che inghiotte l'Uovo (il Cosmo). Dovunque si trova il serpente e l'uovo, lì si insegna la dottrina della successione dei mondi, quella delle sette creazioni, della trasformazione della faccia della Terra, della successione di sette volte un giorno ed una notte, su ogni Globo. Per concludere, elenchiamo alcuni simboli sui quali si trova il serpente: Bacco, il Caduceo, la Medusa, il Carro di Cerere, Esculapio, Giunone, Laocoonte, Minerva, Medicina, Salute, Sapienza, Tempo, ecc.
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